Van Aert: «Rispetto per Dumoulin, tutti hanno momenti difficili»

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Wout Van Aert al Tour de France 2020, prima della partenza della settima tappa (foto: A.S.O./Pauline Ballet)
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Pedali, pedali e vinci. A volte arrivi secondo ma sei sempre lì con i big. L’annuncio di Tom Dumoulin è arrivato come una valanga sulla montagna innevata e Wout Van Aert, suo compagno di squadra al Team Jumbo Visma al termine della prova all’X2O Trofee di ciclocross ha commentato la scelta del campione olandese. Il 26enne belga ha affermato che per lui la notizia è stata una mezza sorpresa e non riesce a comprenderla appieno, pur rispettandola.

Wout Van Aert: «Dumoulin ha avuto un anno difficile»

Allenati per dieci mesi all’anno, prepara una corsa o più corse di ventiquattro giorni, giocati la vita in tremila chilometri e oltre. Questo dovrebbero scrivere i corridori nei biglietti da visita ed è tanto crudele quanto vero. Dumoulin avrà pensato a tutti questi sacrifici che gli hanno regalato grandi emozioni e soddisfazioni come professionista: il trionfo al Giro d’Italia 2017, i due Ori nei mondiali a cronometro, il secondo posto al Giro e al Tour de France del 2018. Van Aert tra stupore e comprensione ha dichiarato: «Per me è stata una sorpresa, anche se meno rispetto al resto del mondo. Ha avuto un anno difficile ed è stato fuori per molto tempo. L’anno scorso ci sono stati alti e bassi. Poi ha preso la sua decisione, che credo sia una decisione inaspettata. Spero che abbia preso questa decisione per tornare più forte. Difficile dire se riesco a capirlo, perché io ora sto bene. Mi piace andare in bici, quindi per me è difficile comprendere che qualcuno non provi più piacere. Tutti hanno momenti difficili, dobbiamo rispettarlo. In ogni caso spero che questa non sia la fine per lui».

Sulla gara di ieri, dove WVA si è piazzato ancora una volta secondo alle spalle dell’olandese volante Van der Poel, ha sottolineato come il percorso fosse più congeniale alle caratteristiche del rivale: «Sono soddisfatto, perché ho ottenuto il massimo. Ho fatto un sacco di errori e sono arrivato al limite. Su questo percorso non potevo esprimere le mie qualità. Sono stato sorpreso dall’aggressività degli altri. Quando Van der Poel è andato via ero in quinta posizione, troppo indietro, e non sono riuscito a chiudere il gap. Anche se per me era importante tenere le linee giuste e mantenere alta la pressione. Ma non mi sono avvicinato abbastanza per crederci, Mathieu è più forte su questo tipo di percorsi».