Groenewegen, un sorriso dopo la disperazione: è nato il figlio. Ma riuscirà a rifare una volata?

Dylan Groenewegen bacia sua moglie Nine dopo la nascita del loro primogenito Mayson (foto:Twitter/Dylan Groenewegen)
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L’ultimo a prendere posizione sul futuro di Dylan Groenewegen è stato «il grande classico» del ciclismo belga, Philippe Gilbert, che ha insistito sul doppio errore in occasione dell’incidente che ha rischiato di uccidere Fabio Jakobsen, lo scorso agosto al Giro di Polonia: ha sbagliato Groenewegen ha hanno sbagliato anche gli organizzatori secondo Gilbert. «Quell’arrivo va rivisto: uno sprint a 80 chilometri orari non è necessario, si può immaginare anche un arrivo in leggera salita», ha spiegato il campione belga, uno dei più attivi in gruppo in tema di sicurezza.

La manovra di Groenewegen è stata un azzardo, e non è la prima volta che abbiamo visto immagini del genere in volata. Ma sono state le transenne a causare la tragedia: erano posizionate male, non agganciate fra loro, sono saltate come mine. Le transenne sono lì per garantire la sicurezza, non possono aggravare quello che succede in corsa. Quanto al velocista olandese, che è stato squalificato fino al prossimo 7 maggio, Gilbert ha ammesso che adesso la parte più difficile spetta proprio a Groenewegen, che dopo aver dovuto affrontare quello che è successo, «porterà sempre con sè quelle immagini», quando rientrerà dovrà fare i conti con la reazione del pubblico e, soprattutto, con quella degli altri corridori del gruppo. «Non lo accetteranno facilmente», prevede Gilbert. «Ma io penso che lui sarà in grado di cambiare direzione, i velocisti ce l’hanno dentro e anche Groenewegen tornerà al suo livello migliore».

Jakobsen, che a dicembre ha preso parte al primo raduno stagionale della Deceuninck-QuickStep ma nelle prossime ore dovrà sottoporsi all’ennesimo intervento sulla strada del completo recupero, ha detto di non essere ancora pronto a incontrare Groenewegen, che gli ha chiesto pubblicamente scusa. Sono equilibri delicati che non possono essere forzati da nessuno, non dimentichiamo che Jakobsen ha raccontato di aver più volte pensato che stava morendo. Anche gli ultimi mesi del suo connazionale Groenewegen sono stati tremendi: il senso di colpa non gli ha dato tregua, ha smesso di andare in bici in attesa della decisione dell’UCI (arrivata a novembre) e ha continuato a rivedere nella sua testa l’attimo in cui ha preso la decisione sbagliata. E quando la squalifica è stata ufficiale ha commentato semplicemente: «Giusto».

La vita va avanti con forza, anche quando vorremmo metterla in pausa. La compagna di Groenewegen, Nine, era incinta di due mesi all’epoca dell’incidente che ha fermato le carriere di Dylan e di Fabio. E’ stata una gravidanza complicata, la nascita era prevista per marzo, ma prima di Natale Nine è stata ricoverata d’urgenza perché il bimbo aveva fretta di nascere: troppo presto però. I medici sono riusciti a ritardare il parto fino a questa notte: Mayson è la mamma stanno bene, nonostante le sei settimane di anticipo.

Il piccolo Groenewegen pesa due chili e mezzo ma ha una grande responsabilità: riportare il sereno nella casa dei suoi genitori. Nella foto che ha postato sui social Dylan finalmente sorride. Non sembra più il giovane uomo pallido e tremante che avevamo ascoltato in una lunga intervista alla tv olandese NOS, spesso interrotta dal pianto. «Lo so che ho sbagliato, non volevo fare del male a nessuno, non riesco a pensare ad altro che a Fabio e alla sua famiglia».

Appoggiato dalla sua squadra, la Jumbo-Visma, che gli ha fornito tutto l’aiuto possibile, anche quello di uno staff di psicoterapeuti, Groenewegen adesso ha un futuro a cui guardare. Può ricominciare ad allenarsi, sapendo che dopo la prima settimana di maggio può rientrare alle corse, e senza dimenticare che la parte più difficile comincerà proprio allora, quando dovrà tornare in gruppo e soprattutto quando dovrà affrontare la prima volata. E può pensare al domani, anzi deve: il piccolo Mayson si aspetta questo. Come promesso, appena Nine si sarà ripresa dal parto Dylan la porterà all’altare. La vita continua.