Caro Ulissi, questa lettera è un invito a non mollare! Anche a Montella è successo come a te

Ulissi
Diego Ulissi ai microfoni di RaiSport dopo una tappa del Giro d'Italia.
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Caro Diego,

all’improvviso, dall’oggi al domani, ti è cambiato tutto. In una delle tante e consuete visite mediche che si sostengono prima di riprendere gli allenamenti, ti è cascato addosso un macigno.

Tutto si è rallentato, tutto si è bruscamente fermato. Mentre i tuoi amici e colleghi continuano a pedalare intensificando le uscite e mentre i tuoi compagni di squadra stanno già preparando le valigie per volare ad Abu Dhabi per il primo training camp dell’anno, tu sei costretto a fermarti finché le prossime visite non ti diano il tanto atteso via libera.

La miocardite che ti hanno riscontrato impone riposo assoluto e non ti dà molte speranze su quando tornare. Rientrerai per le classiche di primavera? Riuscirai a correre il Giro d’Italia? Ti vedremo al Tour? Potrai essere convocato per le Olimpiadi di Tokyo?

Chissà Diego, chissà…

Al momento non puoi programmare nulla, è vero, ma non mollare, tieni duro pensando a chi si è imbattuto nella tua stessa situazione venendone fuori ancora più forte.

Sappiamo che sei un grande appassionato di calcio e che sei un tifoso della Juventus (nonostante tua moglie Arianna sia una sfegatata sostenitrice della Fiorentina) e così ti vogliamo ricordare la storia di Vincenzo Montella quando era ancora agli inizi della carriera e militava nell’Empoli.

Ebbene, in un’intervista rilasciata qualche anno fa a Walter Weltroni e pubblicata sul Corriere dello Sport, lo stesso Montella ha ricordato di essersi dovuto fermare addirittura per un’intera stagione per via di una miocardite. È stato fermo a lungo, è vero, ma poi è ripartito alla grande segnando gol a raffica e diventando il campione che oggi tutti conosciamo.

Quindi, caro Diego, non ti abbattere, tieni duro: al tuo fianco hai una famiglia vera, due bellissime bimbe e tutto il tempo necessario per rimetterti in sella e tornare grande. Proprio come ha fatto Vincenzino Montella.