La Slovenia ha scelto di non scegliere. Tra Tadej Pogačar e Primoz Roglič sarebbe stato come dover fare alla conta davanti a un banco di dolci prelibati e alla fine volerli assaggiare tutti. I grandi protagonisti del 2020 sono stati loro: il talento cristallino di Komenda al Tour de France dopo il ribaltone finale da fantascienza; il regolarista di Trbovlje, nato dal salto con gli sci, ha firmato una stagione irripetibile per costanza di rendimento e volontà. Ha perso la Grande Boucle sul più bello, certo, ma “condannarlo” per una sola giornata no non avrebbe reso giustizia all’ultimo quadriennio di questo ragazzo.
Dopo il francobollo celebrativo quindi è arrivata un’altra giornata da condividere insieme: primo e secondo sul podio dei Campi Elisi, Roglič trionfatore alla Vuelta dopo aver vissuto di nuovo il brivido della beffa. E il Paese che li ha ammirati ha deciso di non riservare beffe o sorprese inaspettate: Pogačar e Roglič, inseparabili, sul tetto di Slovenia.