Doping, la Nado ha deciso: Riccò inibito a vita

Riccardo Riccò alla vigilia dei Campionati Italiani del 2010
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Riccardo Riccò inibito a vita. Ecco la sentenza della prima sezione del Tribunale Nazionale Antidoping nel procedimento disciplinare all’ex corridore, oggi soggetto non tesserato, e che sta già scontando una squalifica di 12 anni – scadenza nel 2024 – che gli era stata comminata nel 2012 per autoemotrasfusione. Per Riccò che oggi svolge l’attività di gelataio a Vignola, in provincia di Modena, anche un’ammenda di 4 mila euro oltre al pagamento delle spese del procedimento (378 euro).

Riccardo Riccò inibito a vita dalla Nado

Il comunicato ufficiale della Nado sancisce così l’inibizione a vita per il 37enne nato a Sassuolo, ma residente a Formigine: «La Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping, nel procedimento disciplinare a carico del sig. Riccardo Riccò, attualmente non tesserato, visti gli artt. 2.7 (assorbita nella predetta violazione la fattispecie di cui all’art. 2.6), 4.3.2, 4.7.3 delle NSA già vigenti all’11/6/2013, afferma la responsabilità dello stesso in ordine all’addebito ascrittogli e gli infligge l’inibizione a vita. Condanna altresì il predetto al pagamento della sanzione economica accessoria per l’importo di euro 4.000,00. Condanna il sig. Riccò al pagamento delle spese del procedimento quantificate forfettariamente in euro 378,00».