Rossetto senza squadra: “Pronto a prendere la metà per correre nel 2021”

Stephane Rossetto in maglia Cofidis, sua squadra nelle ultime sei stagioni (Foto: A.S.O./AlexBroadway)
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Tra i tanti corridori ancora in cerca di un ingaggio per la prossima stagione vi è anche Stephan Rossetto. Il corridore transalpino, dopo sei stagioni in maglia Cofidis, non si è visto rinnovare il contratto dalla formazione biancorossa e ora sta faticosamente cercando una squadra con cui correre nel 2021, un obiettivo per il quale il 33enne di Melun è pronto a fare sacrifici importanti.

«Non ho mai corso per soldi, ancor di meno ora” ha dichiarato il francese a Le Parisien,«posso prendere anche la metà o un terzo del mio stipendio precedente, ciò che mi interessa è avere una bella bici su cui correre e un bel programma da sposare. Sono un fan di questo sport, ho vissuto solo di ciclismo e ho sempre fatto il mio lavoro a dovere».

Comunicazioni contrastanti

Tutto questo però non è bastato per continuare l’avventura con la Cofidis, un sodalizio che si è interrotto «strano». Rossetto, infatti, aveva capito che qualcosa non andasse già prima di prender il via all’ultimo Giro d’Italia.

«Quando ho ricevuto l’invito per il Giro sono andato a Isola a prepararmi come mio solito. Lì ho ricevuto un’altra comunicazione in cui mi veniva detto che ero solo una riserva. Poi mi hanno chiamato un’altra volta per chiedermi se avessi voglia di correre il Giro per sostituire un compagno indisposto a causa del Covid-19. Allora mi sono detto: vado al Giro, mi metto in mostra e poi avvio i contatti per il 2021. Quello è stato un errore».

Una ricerca infruttuosa

Così facendo Rossetto si è trovato in breve a fare i conti con una realtà piuttosto dura: muovendosi in ritardo, infatti, il francese si è visto dire di no da diverse squadre che o avevano già chiuso l’organico per il 2021 o non avevano più disponibilità economica per ingaggiarlo o ancora, più semplicemente, non erano interessate a metterlo sotto contratto.

«L’A2GR era già al completo, Bernaudeau (Total Direct-Energie) mi ha detto subito no, Pineau (B&B Hôtels) non mi ha risposto, l’Arkea doveva darmi una risposta ma non ricevuto niente. Alla Groupama-FDJ poi non ho nemmeno bussato perché sapevo già di non rientrare nei piani di Madiot. Ho avuto buoni riscontri dal manager della Delko ma mi ha detto che non poteva farmi un’offerta anche se qualche possibilità con lui c’è ancora».

Anche al di fuori dei confini francesi però Rossetto non ha riscosso particolare interesse: «In Belgio, Wanty e Lotto sono al completo, idem dicasi per la Israel e anche l’Astana non può. C’era spazio alla Qhubeka (ex NTT) con cui ho parlato ma all’improvviso la porta si è chiusa».

Un 2020 senza problemi

Eppure, quello appena concluso per Rossetto, come li stesso ha ammesso, è stato un anno particolarmente positivo dal punto di vista della salute fisica e delle prestazioni.

«Fisicamente, non mi sono mai sentito così bene. Questo è il primo anno in cui non ho avuto problemi fisici, in cui non sono caduto. Ho perso peso e l’ho sentito su di me» ha rivelato il transalpino che poi ha escluso categoricamente che il suo carattere stia incidendo sulle sue difficoltà nel trovare una squadra.

«Se la mia personalità e il mio carattere avessero creato problemi sarei rimasto in Cofidis sei anni? Non ho mai avuto problem interni. Ho dieci anni di professionismo alle spalle in cui ho vinto gare, corso grandi giri e classiche: insomma, sono un corridore che non molla mai e che ha sempre fatto il suo lavoro».

Il futuro di Rossetto

Le circostanze, tuttavia, sono chiare: Rossetto non ha un team con cui correre e il pensiero di dover abbandonare ciò che più ama ha inevitabilmente cominciato a fare capolino nella sua testa trovandolo però impreparato.

«Sono sempre stato nel mezzo dell’azione e non mi sono mai chiesto cosa avrei fatto quando sarebbe arrivata l’ora di smettere. Ora questo può accadere tra qualche giorno ma è difficile pensare a questa prospettiva quando ami il ciclismo così come lo amo io. Mi do tempo fino alla fine dell’anno per trovare una squadra».

Nel frattempo, c’è solo un modo che Rossetto conosce per tenersi occupato e aspettare che arrivi la chiamata giusta: allenarsi e continuare a essere un professionista fino in fondo.

«Con le misure attuali non ho potuto andare in vacanza per cui ho ripreso ad allenarmi prima. Uscire in bici mi permette di evadere anche mentalmente ed è una cosa che mi aiuta perché a forza di rimuginare attendendo le telefonate, puoi perdere velocemente l’equilibrio».