Chissà se Dmitriy Fofonov per allestire la nuova Astana-Premier Tech abbia pensato alle parole di Santiago Bernabeu, storico presidente del Real Madrid, che ripeteva spesso: «Non ci sono giocatori giovani o vecchi, ci sono giocatori buoni e meno buoni». I corridori buoni per Fofonov sono proprio i giovani perché la squadra kazaka con il 2021 vuole compiere l’ennesimo passo in questa direzione.
Fofonov e i giovani al centro del progetto Astana-Premier Tech
Gli addii di Vincenzo Nibali e Fabio Aru rispettivamente nel 2016 e nel 2017 sono stati il preambolo, il trailer cinematografico di un nuovo copione da scrivere e di un film diverso da proiettare sui maxischermi del Kazakistan. Un “Linea Verde” made in Astana che Fofonov – dopo aver dato l’addio a Miguel Angel Lopez e aver ricevuto il prestigioso incarico di diesse dal manager Alexandre Vinoukorouv – spiega in questi termini: «C’è Vlasov. Ma penso anche a Harold Tejada. Abbiamo anche Ion Izagirre, ha avuto un po’ di sfortuna al Tour, ma è comunque un ottimo corridore. Poi abbiamo anche Gorka Izagirre, Jakob Fuglsang, Alexei Lutsenko. C’è molta gente. Alle loro spalle c’è un corridore come Omar Fraile che sta recuperando bene dopo il grave incidente automobilistico di due anni fa. Ha lottato per ritornare al suo livello, ma nella Vuelta abbiamo visto che era sulla strada giusta»
Infine, a Veloclub.net, ha rivelato che l’Astana è stata contattata da Fabio Aru con la quale ha corso dal 2012 al 2017, per trovare un posto per la prossima stagione: «Si è rivolto a noi e, in particolare, ho parlato personalmente con lui. Abbiamo sempre avuto un rapporto rispettoso. Mi ha detto che aveva fatto esperienza alla UAE Team Emirates, che ha commesso degli errori e che gli sarebbe piaciuto ritrovare la nostra atmosfera familiare se ce ne fosse stata l’opportunità. È stata una decisione umanamente complicata. Ma non abbiamo potuto dare seguito alla sua richiesta. La politica della squadra è cambiata dopo la partenza di Vincenzo Nibali e Fabio. Ora ci stiamo concentrando principalmente sullo sviluppo di giovani talenti con i quali pianifichiamo il futuro. Come nel caso di Fabio e Miguel. Fabio è venuto da noi da neoprofessionista ed è diventato un leader. La stessa cosa è successa con Lopez».