INCHIESTA U23/QUINTA PUNTATA. Isetti: «Accuse gratuite alla Federazione. Siamo aperti al dialogo»

Daniela Isetti, vice presidente federale uscente e prossima candidata alla presidenza.
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Giorni caldi per Daniela Isetti, l’attuale vice presidente vicario della Federazione Ciclistica Italiana che ha già ufficializzato la candidatura alla presidenza della stessa. A tutto questo, si è aggiunta la polemica degli organizzatori di manifestazioni dilettantistiche del centro Italia: eventi come la Firenze-Empoli di Renzo Maltinti, ad esempio, si terranno anche se dovessero diventare d’interesse nazionale e non più soltanto regionale? La questione è seria.

Daniela, come reputa le parole di Carnasciali, Maltinti e Amantini?

«Ognuno può e deve dire la sua, non voglio né reputare né giudicare. Dico soltanto che, secondo me, certe dichiarazioni sono state rilasciate troppo in fretta, senza avere ben chiaro in testa il disegno complessivo. La situazione è anomala e innaturale, dunque può darsi che anche il ciclismo debba adattarsi e stringere i denti. Tutti stiamo subendo, in questo momento: non rimane che barcamenarsi il meglio possibile. E comunque, lasciatemelo dire, io credo che quest’anno alla Federazione Ciclistica Italiana non si possa dire niente: di fondi sul piatto ne abbiamo messi diversi, di sgravi altrettanto».

Questo lo riconoscono gli stessi organizzatori. Più che dalle tasse federali, loro sono preoccupati dalle restanti spese organizzative.

«Ho letto e ci ho riflettuto a lungo. Ognuna delle parti in causa dovrà confrontarsi con le proprie disponibilità, la Federazione Ciclistica Italiana per prima. Prima parlavo della circostanza generale: nemmeno noi possiamo muoverci con chiarezza e in maniera univoca, vedete anche voi quanto spesso stanno cambiando le normative regionali e nazionali. Stiamo facendo il possibile, davvero».

Ma perché è così difficile trovare un punto d’intesa?

«Un equilibrio non è mai semplice da ricercare, ma sono sicura che lo troveremo. Leggevo che Amantini proponeva di organizzare eventi nazionali mantenendo lo stesso schema organizzativo dei regionali. Non arrivo a dire che si farà senz’altro, ma qualsiasi proposta dettata dal buonsenso e dalla volontà di risolvere queste ruggini è ben accetta. Scegliere giudici che non vivano troppo distanti dalla località in cui si terrà la corsa, ad esempio, mi sembra alla portata. Quando ne parleremo? Giovedì 3 dicembre è previsto un incontro tra la Federazione, gli organizzatori e i comitati regionali».

A proposito dei confronti, gli organizzatori si sono molto lamentati: sembra che la Federazione Ciclistica Italiana abbia deciso di testa sua senza interpellarli.

«Mi stupisco di queste accuse gratuite. Noi siamo sempre a disposizione e aperti al dialogo: anzi, negli ultimi mesi più che mai, con tutte queste piattaforme che sopperiscono agli incontri in presenza. Noi ricerchiamo e incentiviamo il dialogo. Poi si può discutere sul meeting in più o sul meeting in meno, ma in linea di massima queste polemiche le trovo esagerate. Così come quelle intorno all’aumento della transennatura e del personale sanitario: capisco che misure simili comporterebbero un aumento dei costi, ma sulla sicurezza non si dovrebbe discutere molto. E qualsiasi polemica intorno a questo tema la trovo estremamente inopportuna».

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