2020 da dimenticare per la Bahrain-McLaren di Rod Ellingworth. Il bilancio è negativo: solo nove successi (due nel World Tour) e il mancato rinnovo della sponsorship con il colosso automobilistico britannico. Qualche buon piazzamento nei grandi Giri non può sicuramente soddisfare l’emiro Nasser Bin Hamad Al Khalifa, che ambisce a risultati molto diversi.
Landa, 4° al Tour con più incognite che certezze
Mikel Landa, quarto al Tour de France, ha fallito l’obiettivo podio non riuscendo a conquistare neppure una frazione della Grand Boucle. Tutta la squadra ha lavorato per il capitano fin dall’inizio, spesso inutilmente, tanto che corridori del calibro di Colbrelli, Mohoric o Poels non hanno avuto la possibilità di giocarsi le proprie carte negli arrivi adatti alle loro caratteristiche. Da segnalare in Francia la splendida top-ten di Damiano Caruso. Il siciliano, nonostante i compiti di gregariato, è riuscito a restare con il gruppo dei migliori fino a Parigi, dimostrando di avere una grandissima condizione.
E’ andata meglio al Giro d’Italia, dove il quinto posto di Pello Bilbao in classifica generale è stato accompagnato da una splendida vittoria di tappa a San Daniele del Friuli con Jan Tratnik. Alla Vuelta di Spagna, la Bahrain può “festeggiare” solamente la sesta posizione di Wout Poels.
Bahrain, da dove ripartire?
La Bahrain deve ripartire dalle certezze e dai giovani. Tra questi ultimi pensiamo a Matej Mohoric e Mark Padun, già protagonista al Giro d’Italia con un ottimo (sfortunato) secondo posto. Ma anche Sonny Colbrelli, Dylan Teuns e Wout Poels per puntare alle classiche di un giorno che in questo 2020 sono state decisamente negative per lo squadrone mediorientale. Allo stesso tempo potrà, con Landa, tornare alla caccia di un podio in un grande Giro, anche se, con tutti questi giovani che stanno emergendo, per lo spagnolo sarà molto molto difficile…












