Kuss: «Ho dato il massimo per Roglič, siamo una grande squadra»

Sepp Kuss in azione alla Vuelta di Spagna 2020 (foto: A.S.O./AlexBroadway)
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Primož Roglič il signore in rosso. Sepp Kuss il signore in giallonero. No, non siamo in preda al gioco che un tempo allietava i bambini, quello del “color, color”, ma i due volti più floridi – anzi colorati e raggianto come le origini del gregario più prezioso dello sloveno – della Jumbo-Visma meritano una parentesi a parte. Al Tour il trionfo è sfuggito a un passo dall’impresa. Alla Vuelta i corridori del team olandese hanno provato ancora l’ebrezza della pesadilla, come la chiamano i sudamericani: l’incubo, il brivido dietro la schiena quando rischi di sconquassare un piano perfetto. Alla fine, ce l’hanno fatta e con grandi meriti per quanto dimostrato nell’arco delle tre settimana in Spagna e Kuss, all’arrivo ha gli occhi e lucidi e sorride sotto la mascherina: «Questa è la seconda Vuelta che vinco con Primož. Sono state entrambe fantastiche. Sicuramente è molto bello quando si vince, ma quest’anno è stata dura ripetersi. Ogni giorno si è rivelato una battaglia e abbiamo dato tutto noi stessi. È stata una stagione intensa, ma l’abbiamo chiusa nel migliore dei modi ed è molto bello».

Il capitano ha riconosciuto il ruolo fondamentale di Kuss e di tutta la sua squadra: «È speciale vincere: come squadra abbiamo fatto grandi cose tutta la stagione, sin dall’inizio. In questa Vuelta abbiamo spinto, ci sono stati momenti lontani dai nostri momenti migliori, ma abbiamo dato il massimo e siamo felici e gratificati per il risultato ottenuto. Io sono una parte della squadra: penso che vincere sia sempre bello e ogni vittoria sia diversa dalle altre».