Bugno a Chiappucci: «Sei arrivato secondo anche all’Isola dei Famosi!». E arriva la replica

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Le rivalità sono il sale dello sport. Si vive per battere l’avversario che corre sempre al proprio fianco. Gianni Bugno e Claudio Chiappucci, sono stati protagonisti nel primo lustro degli anni ’90, di uno dei binomi più avvincenti e passionali del ciclismo italiano sulle strade del Giro d’Italia, del Tour de France e non solo.

Oggi, nel corso della diretta della tappa della Corsa Rosa da Udine a San Daniele del Friuli, Bugno, voce tecnica per la RAI nell’edizione della Corsa Rosa di quest’anno, durante la telecronaca parlando di aneddoti passati ha commentato a proposito del dualismo con Chiappucci: «All’Isola dei Famosi l’ho lasciato andare da solo. Speravo vincesse almeno lì».

La risposta del Diablo, ex scalatore della Carrera, maglia a pois al Tour del 1992, è arrivata simpaticamente dopo pochi minuti: «Stanno parlando di te in Rai, non lo sai? Così mi sono collegato subito. Le rivalità sono fatte da corridori diversi tra loro. La gente ancora oggi mi dice che se fossimo stati un corridore unico io e Gianni, saremmo stati una bomba a orologeria».

Insieme, Gianni Bugno e Claudio Chiappucci, hanno ricordato le battaglie con Miguel Indurain: «A cronometro ci dava delle pettinate megagalattiche». E ancora Chiappucci: «Io Indurain l’ho fatto soffrire». Concludendo con un commento “amarcord” sul ciclismo di oggi, molto distante da quello attuale: «Senza radiolina ci guardavamo in faccia, ci studiavamo. Oggi c’è più tattica ed è difficile fare la differenza con una grande fuga. Il chilometraggio è più dilettantistico, non sono i 260 km di una volta».