Vaughters scatenato contro l’UCI: «Non ascoltano le nostre richieste. Che senso ha continuare?»

Vaughters EF Pro Cycling
Jonathan Vaughters a colloquio con i suoi corridori. (foto: EFProCycling)
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Continuano a far discutere le parole di Jonathan Vaughters, team manager della EF Pro Cycling che ieri ha chiesto all’UCI e a RCS di interrompere anticipatamente il Giro d’Italia 2020. Per il direttore statunitense la bolla che protegge i corridori è scoppiata e i contagi del primo giorno di riposo sono solamente i primi di una lunga serie.

Vaughters, parlando con Cyclingnews, ha espresso tutta la sua frustrazione nei confronti dell’organo di governo del ciclismo che ha risposto con un secco no alle sue richieste. Lappartient ha infatti ribadito di voler continuare fino a Milano, rassicurando tutti con ulteriori test Covid-19 in questi giorni. La risposta ha tuttavia mandato su tutte le furie il capo della EF.

«Non capisco la posizione dell’UCI, non prende nemmeno in ipotesi il nostro suggerimento. Non si è interessata alle nostre preoccupazioni. La mia richiesta non era quella di fermare definitivamente la corsa, era piuttosto un invito forte a collaborare per trovare una soluzione di comune accordo. Il virus è entrato e sta circolando tra i corridori, bisogna fare qualcosa. Non è meglio concludere il Giro in anticipo piuttosto che continuare a perdere squadre giorno dopo giorno? Che senso ha?»

Vaughters ha poi confermato che avrebbe seguito l’esempio della Jumbo-Visma se uno dei suoi corridori o uno del suo staff fosse risultato positivo al Covid-19, definendo la scelta degli olandesi “la cosa giusta da fare”. I corridori tuttavia hanno espresso il proprio desiderio di proseguire con il Giro, tanto che Fabrizio Guidi, ds della EF, ha chiesto di abbassare i toni per il bene della squadra e della corsa.