Pazzesco: Sagan non vince da 455 giorni. E per Viviani sono 382

Sagan e Viviani
Sagan e Viviani, alla ricerca della vittoria
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Peter Sagan ci ha abituato a numeri clamorosi, e clamorosi sono anche quelli che vengono fuori da questa sua stagione. Con il secondo posto al fotofinish nella quarta tappa del Giro d’Italia, lo slovacco tocca la cifra record di 30 secondi posti nei grandi Giri, che si sommano alle 17 volte in cui è arrivato terzo e ai 16 successi (12 al Tour e 4 alla Vuelta). Ma il dato più clamoroso è un altro: tagliando il traguardo di Villafranca Tirrena, Sagan è arrivato a 455 giorni senza vittorie. L’ultima volta che ha alzato le braccia al cielo è stato al Tour de France 2019: era il 10 luglio, la quinta tappa da Saint-Dié-des-Vosges a Colmar. Battuti, in fila: Van Aert, Trentin, Colbrelli e Van Avermaet. Da allora più niente: o meglio, 5 secondi posti (sono già 2 in questo Giro) e 4 terzi posti, a dimostrazione che lui è lì, ci prova, ma gli gira anche male. Analizziamo i secondi posti: a batterlo sono stati, nell’ordine, Michael Matthews (Gp Quebec del 2019) e, quest’anno, Nando Gaviria, Ivan Garcia Cortina, Diego Ulissi e Arnaud Démare. Quando è arrivato terzo, davanti aveva: Groenewegen e Ewan (Tour 2019), Niccolò Bonifazio e ancora Cortina (quest’anno alla Parigi-Nizza), Bennett e Ewan e ancora Bennett e Pedersen all’ultimo Tour de France.

A 30 anni deve fare i conti con la nuova generazione

Il suo sbarco al Giro – l’Italia è stata la sua seconda patria quando ha lasciato la Slovacchia per diventare un corridore, ma non aveva mai preso il via alla corsa rosa – è stato giustamente salutato come un evento, come qualcosa capace di dare una scossa elettrica alle tre settimane da Nord a Sud. Ma per il momento il suo momento di maggiore popolarità Sagan l’ha avuto quando si è perso fra il traguardo e la zona pullman e ha chiesto un passaggio a un gruppo di ragazzi siciliani, ai quali non è parso vero di attaccarselo al finestrino e farci due chiacchiere fino a destinazione. Sui social la scena ha fatto il botto, non c’erano dubbi. Rimane la casella delle vittorie vuota: i 30 anni di Sagan coincidono purtroppo per lui con l’affacciarsi sulla scena internazionale di una nuova generazione che si sta prendendo tutto.

Elia cerca il primo successo con la Cofidis

Il periodo di digiuno comincia a diventare troppo lungo anche per Elia Viviani, che a 31 anni è arrivato a 382 giorni senza vittoria. L’ultima risale al 21 settembre 2019, quando si impose nell’ultima tappa del Giro di Slovacchia davanti – guarda un po’ la coincidenza – ad Arnaud Démare e ad Alexander Kristoff. Fu praticamente il suo addio alla Deceuninck-QuickStep, con la quale Elia ha vinto tantissimo: 18 successi nel 2018 (comprese 4 tappe al Giro, 3 alla Vuelta e il campionato italiano), e 11 l’anno scorso, con la perla del campionato europeo. Ancora alla ricerca della prima volta con la nuova maglia della Cofidis, Elia in questo Giro ha l’attenuante della caduta di domenica, che gli ha lasciato contusioni e abrasioni un po’ in tutto il corpo. Lo aspettiamo alle prossime occasioni per gli uomini veloci. E parlando di uomini veloci, ce ne sono almeno due che aspettano da troppo tempo di alzare le braccia al cielo.