Tour de France, le pagelle: Kragh Andersen mago del tempo, Bennett spietato, Sagan si fa del male

Sam Bennett, il sogno verde diventa realtà (foto A.S.O/Pauline Ballet)
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KRAGH ANDERSEN: 10 – Fosse solo per la forza, la tenuta, la capacità di gestire il finale di gara come una cronometro, già meriterebbe un gran voto. A queste note aggiunge uno straordinario senso del tempo: oggi come nella tappa di Lione sceglie l’attimo giusto per dare il graffio decisivo. Si tratta forse di interpretare gli sguardi, le piccole ripicche, le attese, tutte quelle cose che succedono durante una fuga. E cogliere il momento per andare. Lui evidentemente lo sa fare.

BENNETT: 9 – Non corre per la vittoria, ma per la maglia verde. Tallona Sagan, regge gli alti ritmi laddove altri velocisti (vedi Ewan) affogano. Quel drappo verde, che ormai è definitivamente suo, deve piacergli tantissimo perché è concentrato come non mai, e in più con la freddezza del killer batte Sagan sia sui traguardi volanti che su quello finale.

TRENTIN: 7 – Non è al massimo di se stesso, ma cerca di lasciare un’impronta anche su questo Tour, lui che di tappa alla Grande Boucle ne ha vinte già tre. A diciassette chilometri dalla fine tenta l’assolo, ma Sagan si impegna allo spasimo per andarlo a riprendere, cosa che fa imbestialire l’ex campione d’Europa. Kragh Andersen se ne va subito dopo e non tocca certo a lui rispondergli.

VAN AVERMAET: 6 – Essere nella fuga giusta è comunque un merito, ma forse dopo lo scatto rientrato del suo compagno di squadra Trentin, toccava a lui presidiare il campo e stare con gli occhi ben aperti. Ammesso che avesse le gambe per reggere l’urto dello scatenato danese. In ogni caso, il gioco di squadra della CCC non è scattato.

SAGAN: 5 – Riesce sempre a essere protagonista, anche quando il motore batte un po’ in testa, come in questo Tour. Però ancora una volta fa spremere la sua squadra senza cavare un ragno dal buco. L’attacco di Trentin, terzo incomodo per la maglia verde, dovrebbe preoccupare in prima battuta Bennet. Invece è Sagan che si immola per andarlo a riprendere, facendo un gran favore all’irlandese. Legittimamente, Trentin se ne lamenta al traguardo.