Pogačar: «Aru? Non so nulla. Nelle difficoltà seguo Marcato»

pogacar uae team emirates tour de france
Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), protagonista dell'ottava tappa, ha anche un altro obiettivo...la maglia bianca di miglior giovane. (foto: A.S.O/PaulineBallet)
Tempo di lettura: 2 minuti

La giornata di riposo di ieri ha visto i corridori non solo sottoposti al tampone, ma anche alle conferenze stampa di rito. Protagonista assoluto di questo Tour de France con una vittoria di tappa e unico tra i pretendenti al podio finale deciso ad attaccare, Tadej Pogačar è stato, con la calma serafica che lo contraddistingue, al centro dell’incontro con i media nella conferenza indetta dalla propria squadra e trasmessa tramite zoom.

Lo sloveno ha risposto alle domande di rito sul rivalità con Roglič. «Siamo buoni amici e ci rispettiamo, ma in gara non si aspetta nessuno. In gara è solo competizione. Lui corre per la sua squadra e io corro per la mia. Tutti vogliono vincere» e sullo stress di un Tour de France. «Lo stress è un fattore importante, ma lo è anche nella vita di tutti i giorni. Io lo supero grazie anche al supporto dei miei genitori».

Ha poi risposto alle nostre domande sul cambio generazionale, evidente in queste ultime due stagioni, e su Fabio Aru, ritiratosi proprio il giorno del suo successo di tappa. «Siamo una nuova generazione, forte, che agisce diversamente: io se ho le gambe attacco, Hirschi fa lo stesso. Fabio Aru? Non so cosa sia successo ieri, ma chiaramente non si sentiva bene. È una grande perdita per la squadra, ma siamo forti anche senza di lui».

E a proposito di squadra, Tadej Pogačar ha ben in mente su chi si dovrà affidare in caso di insidie che potrà trovare oggi lungo un percorso probabilmente battuto dal vento. «Io mi affido a Marcato, quando c’è caos in gruppo seguo lui. Poi c’è Kristoff: anche lui è fantastico da seguire nelle situazioni complicate. Sarà una tappa difficile, complicata, ma potrebbe esserci un tipo di vento diverso da quello che abbiamo avuto la scorsa settimana, quindi forse sarà meglio per me. Mi farò trovare pronto». E infine due parole sulle ambizioni da podio: «Se manterrò la forma vista sui Pirenei, ci posso provare».