Quando l’Uci ha stabilito di far correre il Giro d’Italia a ottobre si è subito temuto che la meteorologia avrebbe condizionato la corsa rosa. Mandare i corridori nella seconda metà di ottobre sulle grandi cime alpine era sembrato sin da subito un grosso azzardo.
Gli organizzatori hanno gettato acqua sul fuoco, anche perché a causa del Covid 19, non c’erano alternative. Hanno sostenuto che anche a maggio ci sono stati problemi con gli agenti atmosferici, hanno affermato che è più facile contrastare la neve a ottobre, quando è relativamente fresca, che non a maggio, quando si è accumulata durante tutto l’inverno.
Tappone previsto il 22 ottobre: si scollina a 40 km dall’arrivo
Il 22 ottobre il Giro d’Italia dovrà affrontare lo Stelvio, nel corso della Pinzolo-Laghi di Canciano. Lo scollinamento è previsto a una quarantina di chilometri dall’arrivo. Già oggi affiorano le prime preoccupazioni. Infatti, su una delle più celebri cime, la neve ha già fatto la sua comparsa e mentre tutta l’Italia soffre le alte temperature, sui tornanti dello Stelvio si sono già accumulati i primi venti centimetri di coltre bianca.
Speriamo che l’ottimismo degli organizzatori sia premiato e che in ottobre il tempo sia clemente con quanti saranno chiamati a onorare la corsa della maglia rosa.