In assenza di un temporale estivo che regalerebbe certo anche un po’ di fresco, la Strade Bianche disputata in piena estate sicuramente proporrà una variabile in meno per i corridori, e riguarda le condizioni del fondo.
I segmenti privi di asfalto si presenteranno estremamente compatti e battuti, ma se è per questo anche polverosi ed eventualmente smossi nei tratti in cui il terreno è meno compatto. Questo darà sicuramente problemi di aderenza nelle curve, e aumenterà anche le possibilità di una foratura visto che sassolini e detriti avranno maggiori possibilità di aggredire “mortalmente” le coperture. Non basta, sotto il sole è anche più difficile “leggere” bene la strada stessa (che è infatti… bianca) e indovinare la traiettoria dove metter la ruota. Senza dimenticare che la polvere dà sempre problemi di visuale ed è difficile da gestire per chi si trova a ruota.
Strade bianche, tutto più facile quando piove
Paradossalmente le strade della zona delle Crete Senesi sono meno difficili da interpretare se è piovuto, un giorno o anche solo qualche ora prima. Quel che basta per renderle appena umide, un po’ la situazione che si ha in un campo da calcio di terra, quando lo si bagna prima di una partita per renderlo più morbido e meno insidioso.
Fatto sta che con un po’ di acqua il fondo si compatta notevolmente, così che a parte la possibilità eventualmente di scivolare su qualche tratto troppo viscido, si procede decisamente meglio. Il rovescio della medaglia è che la fanghiglia aggredisce i componenti della trasmissione ed i freni, tanto che disporre del sistema a disco a livello tecnico rappresenta un vantaggio aggiuntivo.
Maschere di fango
Troppa pioggia però rischia di creare situazioni al limite, come nella tappa di Montalcino del Giro d’Italia del 2010. In quel caso i corridori si erano trasformati in maschere di fango, il fondo era quasi impraticabile ed a farne le spese più di tutti fu Vincenzo Nibali, che coinvolto in una caduta e perse la maglia rosa in quella frazione.
